Piccolo dizionario del cacciatore di fantasmi: J-N


J come Julian Cope. Ex cantante dei Teardrop Explodes, con una ragguardevole carriera solista alle spalle, è colui che ha riportato in auge e fatto diventare immensamente cool il Rock Cosmico Tedesco (Krautrocksampler) e la musica giapponese degli anni sessanta e settanta (Japrocksampler). A suo tempo ha contribuito a riposizionare Liverpool sulla mappa musicale del post punk e creato una sorta di personale via alla psichedelia degli anni zero, bucolica ed elettrica allo stesso tempo. Instancabile studioso di monumenti megalitici (dall’Inghilterra alla Bretagna, passando per la Spagna e la Sardegna), è un fervente ammiratore dei druidi e degli allucinogeni. Non so se gradirebbe stare in questa rassegna, ma è un grandissimo e io ce lo metto, proprio per la sua capacità di creare strani ibridi tra pastoralismo britannico, paganesimo e musiche eccentriche. Imperdibile dal vivo con giubbottino di cuoio senza maniche e cappellone da ufficiale.
Questo è il suo sito.

K come K Punk (ovvero Mark Fisher) forse il principale teorico della hauntology. Il suo blog è sempre pieno di intuizioni sorprendenti e di interventi in cui la posta in gioco politica si sposa a una costante attenzione per le traiettorie musicali e cinematografiche. Sulla rivista Wire è uno dei più attenti investigatori delle declinazioni imprevedibili che la hauntology continua a seguire. Tra gli oggetti di attenzione segnalati dal buon Mark (oltre a quelli citati in questo dizionario), Position Normal, Black to Comm, Vindicatrix. Come ogni buon studioso un po' snob, usa il meno possibile (sicuramente meno di quanto faccia io) la parola che inizia per H.



L come Ley Lines. Sono le linee di energia che avvolgono la terra, secondo alcune credenze che risalgono ai tempi dei druidi. Se siete italiani le avrete incontrate magari in un vecchio numero di Martyn Mystère. Se siete inglesi, potreste esservi imbattuti in questo strano fenomeno guardando Children of the Stones, serie per ragazzi di superculto della metà degli anni settanta (capitata anche da noi sulla RAI, ha infestato i miei ricordi per anni). Racconta la storia di un astrofisico e del figlio che si recano in un villaggio della campagna inglese per condurre degli studi su fenomeni elettromagnetici. Le pietre del titolo sono i giganteschi megaliti che circondano il villaggio e che rimandano a un misterioso evento cosmico che, avvenuto forse migliaia di anni fa, sembra aver reso la ridente cittadina di Milbury il centro di una complessa vicenda fanta-archeologica. La disposizione dei megaliti corrisponde all’intreccio delle Ley Lines, naturalmente.



M come Moon Wiring Club. Creatore di una personalissima declinazione del genere, più spostata sull’immaginario anni ’80. In un suo mixtape si possono trovare la colonna sonora di Zombi 2 di Fulci accanto ad annunci pubblicitari della TV inglese, sigle di telefilm vicino a melodie dolciastre eseguite da tastiere vintage. Anche lui ossessionato dal rapporto tra dimensione bucolica e salti nel continuum del tempo, appare come una sorta di figura di congiunzione tra la linea hauntologica inglese e quello che va sotto il nome di Hypnagogic Pop, sviluppato negli Stati Uniti. Oltre a essere un musicista, è un grandissimo grafico che crea immagini riconoscibili e inquietanti: delicate figurine adolescenziali immerse in un’estetica a metà tra Alice, una rivista per ragazzini del 1982 e un mazzo di tarocchi.

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N come Noggin the Nog. Ma Anche Bagpuss, i Clangers, Ivor la locomotiva. Tutte creature del genio dell’animazione artigianale Oliver Postgate. I suoi cartoni animati hanno formato l’immaginario visuale di generazioni di piccoli inglesi. Che non hanno trovato strano seguire le avventure di bizzarre creaturine spaziali che parlano con una specie di curioso fischiettio, o che un grosso gatto di pezza a strisce bianche e rosa possa prendere vita e mettersi ad ascoltare le storie di un picchio di legno mentre una banda di topolini mette in moto un piccolo organo a canne magico. I Radiohead hanno usato un tipico immaginario postgatiano nel video di There There.
(continua)

Le lettere precedenti del Dizionario si trovano QUI (A-D) e QUI (E-I)

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