Provateci voi o The Freaky Boys part II

Il rock è sempre stato strettamente legato al sesso. Il fascino ormonale trasudato dai grandi animali da palcoscenico fa pienamente parte del loro successo e del loro status di icona. Iggy Pop che salta sudato a petto nudo, i movimenti lenti e fatali da dioniso elettrico di Jim Morrison, Mick Jagger con il broncio e il passo scanzonato da ragazzaccio: la scossa sessuale è altrettanto importante della loro musica. Anche le capigliature stylish, gli stivaletti, gli abiti perfettamente tagliati dei Beatles erano un modo per contrabbandare la pericolosità sessuale del quartetto di Liverpool sotto l'aria da bravi ragazzi.
Eppure, a giudicare da questo video, non sempre questa equazione pare valida.




Senza raggiungere le vette di surreale coreografia di I get Around, ritroviamo comunque i grandissimi Beach Boys in versione freak. Sono senza dubbio capitati lì per caso: Brian Wilson, con le braccia incrociate e quasi immobile è già un uomo di mezza età che non sa trovare il suo posto nel mondo, il classico venditore d'auto depresso del Midwest. Nessuno potrebbe dire che quest'uomo è un genio, anche a causa dei pantaloni che salgono ben oltre l'ombelico e lo proiettano nell'empireo della middle class anni cinquanta. Dennis riesce a essere quasi umano, dato che evidentemente gli hanno ingiunto di non muovere le braccia per vitare le ben note mosse scimmiesche già evidenziate in un post precedente. La mascella volitiva fa intuire il gran scopatore degli anni successivi, ma l'ineffabile camicia a righine da commesso di gelateria inibisce qualunque spinta sensuale.
Mike Love, utlimo a destra, è sempre più vicino alla calvizie, ma riesce a dare una botta di vita alla situazione accennando, attorno a 1'42'' ad alcuni passi di danza che lo consegnano all'eternità della nerditudine. Si segnala anche per come tiene alzato il ginocchio sinistro, con un movimento in grado di generare mal di schiena cronici alla Jack Kennedy (al minuto 1.55 è straordinario come riassuma la posizione in stile belle statuine). Al Jardine è sempre piccolissimo, col testone e una riga tra i capelli che gli gira attorno alla testa andando a fissarsi sulla nuca. Si segnala per un passettino da camminatore che utilizza per cercare di tenere disperatamente il tempo. È comunque un cuor contento, bambino portato al luna park o in gita premio per aver finalmente preso la sufficienza in matematica. Carl Wilson, al centro, svetta, in tutti i sensi. L'inquadratura fa spiccare ancora di più la sua statura da gigante buono, il volto è quello di un bambino privo di malizia, una figura garroniana che in playback fa salire al cielo il suo divino falsetto tenendo per tutto il tempo le mani a coprire il pacco, tipo prima comunione. Un doppio mento infantile ne denuncia la lontananza da quello stereotipo surf-macchine-donne che costituiva il nucelo tematico dei Beach Boys dei tempo d'oro, evidenziando ancora di più la natura assolutamente psichedelica e straniata del tutto. Brecht e Ionesco messi assieme non avrebbero potuto fare di meglio. Poi c'è la musica, e qui mi ripeto, scrivetela voi una cosa del genere, se ci riuscite.



1 commento:

  1. Beach Boys, gli aggiornamenti sulla reunion: http://www.rockol.it/news-248336/Beach-Boys,-gli-aggiornamenti-sulla-reunion

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