Ghost: dal Giappone con rumore


Domanda: la musica può ancora sorprendere? Risposta: Ascoltate i Ghost. In Stormy Nightsè l'ultimo disco in studio della band giapponese partorita nel 1984 da Masaki Batoh, dopo un incontro ravvicinato con un kappa o con qualche altro benevolo youkai protettore del genio musicale. Batoh, deus ex machina del gruppo, che nella vita di tutti i giorni fa l’agopuntore, si batte per la liberazione del Tibet ed è attivo in varie battaglie politiche (con una scelta estrema ma coerente ha dichiarato che non farà più tour negli usa finché Bush rimarrà al potere), è lo psicopompo che conduce le anime fluttuanti degli ascoltatori in un trip che vola tra ballate di sapore celtico e colorate esplosioni elettriche. Solo che nelle sue mani i due estremi cortocircuitano per deflagrare in una fantasmagorica visione sonora in cui la morbidezza di un flauto e di un arpeggio di chitarra può impattare nella furia percussiva di un raga-bolero epico (Water Door Yellow) o in una folle marcia scandita dai timpani (Gareki no toshi). Così nel giro di pochi istanti i Ghost fanno implodere la melodia senza tempo di un pezzo come Motherly Bluster in un gioioso delirio noise in cui sax, chitarre, piano, sintetizzatori e strumenti inventati (come il misterioso Springer) riportano il suono a un grembo magmatico e rumoroso (senza che il rumore diventi fastidio, ma piuttosto presenza e materia, cellula che vibra, come nei quasi trenta minuti di Hemicyclic Anthelion). I Ghost sono una perfetta macchina sonora che unisce la trance sciamanica degli Amon Düül II ai canti tibetani alla psichedelica più heavy. Free rock e improvvisazione possono convivere in un improbabile ed elegantissimo abbraccio con un’euforia tribale quasi metal (si veda la poderosa cover, con tanto di cornamuse, di Caledonia dei Cromagnon). In Stormy Nights si chiude con la dolcezza crepuscolare di Grisaille, che riavvolge il disco su se stesso, ripartendo dall’inizio, come nel principio-fine del Finnegan’s Wake Joyciano. Masaki Batoh, puro genio freak. 

by alunno Proserpio 06/03/07

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