D Boon e i Minutemen

Quando nel dicembre del 1985 il furgone guidato dalla sua ragazza si rovescia e lui, sbalzato fuori nel sonno dal portellone posteriore, muore sul colpo, Dennes Dale Boon, meglio noto come D Boon, ha ventisette anni. Dal gennaio del 1980 strapazza la chitarra e canta nel gruppo che ha formato con il suo amico d’infanzia Mike Watt, che suona il basso. Il gruppo si chiama Minutemen, dal nome delle milizie delle colonie americane che combatterono contro gli inglesi per l’indipendenza. I Minutemen sono una delle più grandi band del punk americano e smettono di esistere nel momento stesso in cui D Boon cessa di vivere. Nati dalla ceneri dei Reactionaries, il precedente gruppo di Watt e Boon, i Minutemen possono contare, oltre che sulla pirotecnica chitarra e sul basso vertiginoso dei due leader, sul drumming preciso e fantasioso di George Hurley e danno vita nel giro di soli cinque anni a una delle esperienze musicali più originali di tutti gli anni ‘80. Pur essendo nati nel clima teso e violento dell'hardcore californiano, del quale si possono considerare i padri assieme ai fondamentali Black Flag, i Minutemen si distinguono subito dalla marea della sottocultura americana per un’impronta sperimentale e realmente anarchica. Invece di scegliere la via dei due accordi sparati a palla, decidono di seguire le orme del grande sperimentatore blues Captain Beefheart e mescolano nei loro pezzi l'asprezza senza compromessi del punk alla frammentazione cubista della new wave, il tutto sorretto dalla voce secca di Boon, in contatto diretto con la grande tradizione del songwriter cantastorie. La via all'estremismo musicale del trio di San Pedro non passa allora attraverso la violenza sonora fine a se stessa dell'Hardcore, ma si articola in una progressiva destrutturazione delle forme musicali tradizionali americane, che vengono passate nel frullatore di un funk epilettico e di testi senza compromessi, che mescolano l’opposizione alla politica americana ai racconti di disperazione urbana. Ne viene fuori una sorta di punk d'avanguardia, giocato sui duelli tra il basso in primo piano di Watt, autentico metronomo di funk punk e la chitarra da bluesmen bianco di Boon, mentre la batteria di Hurley inventa ritmi dispari attraverso potenti variazioni a metà tra il jazz e il rock. I Minutemen sono una sorta di Talking Heads molto più punk e proletari, privi di ambizioni arty, e se il ciccione Boon, sudato e mal rasato, è l'esatto opposto dell'elegante e nevrotico Byrne, la capacità compositiva dei Minutemen nel loro capolavoro Double Nickels on the Dime disgrega allegramente quella dei più celebrati newyorkesi per energia e inventiva. Scegliendo di restare legati alla SST di Greg Ginn (fondatore e chitarrista dei Black Flag) i Minutemen sono stati un esempio di coerenza indie prima che questo termine venisse sdoganato, e hanno aperto la strada ad esperienze di libertà sonora come quelle di band del calibro di Primus e Pixies (Boon è il gemello più elettrico e politicizzato dell'altro fat genius, Frank Black). Dal più diretto Punch Line, del 1981, passando per l’evoluzione di What Makes a Man Start a Fire? del 1983, arrivano al già citato Double Nickels on the Dime, del 1985: più di quaranta canzoni e abbozzi sonori che emergono e si dissolvono come frammenti pescati da un magma di rock energetico e funkeggiante e che sono forse il culmine gioioso e libero del post punk americano. Questo disco lancia ancora oggi segnali al futuro, proponendosi come una delle opere fondamentali della musica degli anni ‘80. Il tutto prodotto da tre ragazzi californiani che hanno chiuso troppo presto la loro storia. Ancora oggi Mike Watt, che ha continuato prima con i fIREHOSE e poi da solista la sua strada, quando gli chiedono "Che tipo di bassista sei?", lui risponde sempre allo stesso modo "Sono il bassista di D Boon".

Post by alunno Proserpio 07/05/07

1 commento: