Assalti psichici: Natas e Steeple Remove

Ma chi l’ha detto che il rock per essere interessante deve essere per forza anglosassone? Voglio segnalare due dischi di notevole valore psicotropo provenienti dall’Argentina e dalla Francia. La terra di Maradona e di Borges non è solo patria di tangueros e gauchos, ma anche di rocciosi metal kids cresciuti iniettandosi per via auricolare dosi fuori controllo di Kyuss e Stooges. I Natas sono un trio che suona dell’ottimo stoner rock, desertico e acido al punto giusto, che farà la felicità del popolo degli orfani dei Kyuss. El Hombre Montaña è cantato tutto in spagnolo, e immerge l’ascoltatore in un trip che lo porta attraverso la pampa in fiamme, a contemplare tramonti di fuoco lungo una lingua di deserto che corre idealmente da Buenos Aires fino alla Valle della morte. I Natas (provate a leggerlo al contrario) scaricano ondate di heavy blues, tra mitologie che sembrano uscite da Jodorowsky e sferzate anni ‘70. Niente di rivoluzionario, ma in giro non ci sono tanti gruppi che suonano del buon vecchio rock desertico e stonato con questa attitudine.

Dalla Francia, più precisamente dalla Normandia, vengono invece gli Steeple Remove, con il loro stupefacente Radio Silence. Il quintetto normanno invece di essere cresciuto con Maigret e col calvados sembra essere stato in ammollo in un bagno di acido lisergico fuoriuscito da un’astronave di Crauti volanti. Anche loro, come i Natas, cercano di assemblare suoni capaci di alterare la psiche dell’ascoltatore, gettando un ponte tra timpano e neuroni. La loro psichedelia, però, è cosmica ed elettronica. Immaginate un incrocio tra il Krautrock più mantrico e percussivo, tipo Neu! e quello elettrico e sperimentale dei Can, con deliranti aperture di elettronica a bassa fedeltà all’americana e di hard rock astrale alla Hawkwind. Il tutto condito da un cantato soffuso, che rischia di essere inghiottito da una batteria macinatutto, dalle pulsazioni neurolettiche del basso e dalla chitarra che si mette a centrifugare loop pieni di feedback. Un po’ come se gli Air avessero scelto di mettere in musica un romanzo di Science fiction tedesca degli anni ‘70, tra aiuole artificiali, mutanti in pelle nera e autostrade lanciate nel vuoto cosmico.

by alunno Proserpio 05/12/06

Il commento di duffogrup: Ormai è chiaro il tuo piano caro alunno. Vuoi farmi diventare pazzo, schizzofrenico, dissociato. Per recensire gli sconosciuti Natas mi citi Neu! e Can come fossero in cima alle classifiche di mezzo mondo. LA verità è che mi vuoi confondere. Ho contollato su wikipedia ed è venuto fuori che non è vero, come affermi tu, che gli ultimi 8 SanRemi li ha vinti Antonella Stacconilnano. Non esiste neppure. Ti inventi nomi assurdi come Filippo Chiacchioli, Genny Magnacavallo, i Gen Rosso e i Gen Verde, Michele Zarrillo, apposta per confondermi. Ho capito il tuo gioco. Non mi fregherai più. Approposito... sto ascoltando il cd dei Superstar Priscilla's Rocketmen ed è molto bello, peccato le paillettes che si attaccano dappertutto.

La chiosa dell'alunno Proserpio (già maestro Perboni): Caro Duffo, ho già in serbo una recensione in cui invoco gruppi realmente storici, come gli Amon Duull II, i LA Dusseldorf e gli Ash Ra Tempel. Va anche detto che all'estero nelle interviste vengono citati gruppi italiani notissimi come Rovescio della MEdaglia, Raw Power, Jalisse e il bambino (o era un castrato) che cantava la sigla di Ranatan.

Nessun commento:

Posta un commento