Sun, Slam, Slum. Una storia americana

L'inizio della storia non è quella di un film indipendente. Hollywood 1969: due banditi nascosti in un vecchio casolare, feriti e circondati da mezzo esercito boliviano, si lanciano all'attacco verso un'onorevole morte crivellati di pallottole. I due criminali si chiamano Butch Cassidy e Sundance Kid e anche se il regista George Roy Hill preferisce concludere il film con un fermo immagine dei nostri due antieroi armi in pugno, è facile immaginarli ridotti come colabrodi, in una pozza di sangue, mentre Burt Bacharach intona Raindrops Keep Fallin' on My Head. Il buon Sundance altri non è che Robert Redford, un ruolo, un soprannome, che gli rimarrà attaccato tutta la vita. A Redford stesso piace a tal punto quel nome che nello stesso anno del film con 500 dollari mette su un hotel per sciatori tra le montagne dello Utah, ad una ventina di chilometri da Park City, e indovinate come lo chiama? Sundance Resort appunto. Gli anni passano; Redford dopo aver fatto una stangata ai danni di Robert Shaw, essersi trasformato per tre giorni in un condor e aver mandato a casa Nixon con l'aiuto di Dustin Hoffman, se ne torna ogni volta nel suo ranch dello Utah a sussurrare ai cavalli. Intanto a poca distanza gli sciatori ospiti del suo resort... sciano.
Qui entra in gioco una figura classica dei film indie, il trentenne cinefilo. Nel 1976, anno del bicentenario americano, il giovane regista Sterling Van Wagenen che lavora per lo Utah Arts Council (un agenzia statale!), mette su con John Earle della Utah Film Commission (ancora questo maledetto stato dello Utah!) un festivalino per celebrare la filmografia americana. Conclusa l'esperienza Sterling pensò che non sarebbe stata una cattiva idea ripeterla ogni anno. Arthur Knight, professore alla University of South California, gli suggerì di dedicare una parte del futuro festival ai film indipendenti a basso budget. Raccolti fondi e persone nacque lo Utah/US Film Festival. Come tanti altri volenterosi che si dedicano ad organizzare eventi e manifestazioni cinematografiche, Sterling non è un ribelle avanguardista ai margini della società, è un appassionato di cinema che ha la fortuna di lavorare nel mondo che ama e dove spera di fare molta strada, ma a differenza degli altri possiede una particolarità: è il cugino di Lola Van Wagenen, moglie di Sundance Kid alias Robert Redford. Quando viene a sapere che Sterling sta organizzando un festival nella vicina Park City, Redford si fa avanti. Il cugino famoso entra a far parte del comitato promotore e si presta a presenziare ad alcune serate. Risultato: arrivano i giornalisti, arriva il pubblico, arrivano i critici. Arriva però anche uno buco di 20.000 dollari sui costi previsti. Finita la manifestazione Sterling si reca da Robert e, dopo aver tirato fuori tutti gli articoli di giornale che elogiano il festival, gli chiede gentilmente di saldare il conto staccando un assegno. Redford non si limita a ripianare i debiti ma si spinge oltre. Propone a Sterling di riunire al Sundance Resort un gruppo di lavoro dedicato alla filmografia indipendente. Sterling accetta entusiasticamente. Da quell'iniziativa nel 1981 nasce il Sundance Institute un laboratorio permanente per dare sostegno a giovani autori e aiutarli a sviluppare le loro idee e i loro progetti ed a tradurli in film. Il Sundance Institute comincia ad attirare sempre più l'attenzione degli addetti ai lavori e si ingrandisce a tal punto che nel 1985 assume il controllo diretto del Utah/US Film Festival, ormai piegato dai problemi finanziari. Come tutte le cose che Redford tocca, ben presto anche al festival di Park City cominciano ad appioppare il soprannome Sundance e nel 1991 il cambio di nome viene ufficializzato con la nascita del Sundance Film Festival, il più importante festival americano di cinema (l'aggettivo indipendente nel frattempo si è perso per strada).
Il nostro film indie potrebbe concludersi qui, con il lieto fine. E invece no, perchè adesso entrano in scena gli irriverenti, i teppisti, i guerriglieri. Nel 1995 tre giovani registi (ormai una figura archetipica!), Jon Fitzgeral, Shane Kuhn e Dan Mirvish, presentano i loro film alla selezione per il Sundance Festival e vengono scartati. I nostri non si perdono d'animo e in un singulto di perfidia decidono di servire una vendetta molto calda e di dare vita loro stessi ad un festival, lo Slamdance, che si sarebbe tenuto a gennaio in contemporanea al Sundance proprio a Park City. Gli organizzatori dello Slamdance accusano quelli del Sundance di essere ormai una succursale di Hollywood nel midwest e di presentare come indipendenti film che non lo sono. A dispetto delle aspettative, la prima edizione, intitolata "Slamdance '95: Anarchy in Utah - The First Annual Guerrilla Intl. Film Festival", riscuote un buon successo di pubblico e gli organizzatori decidono di ripetersi l'anno successivo. Nel 2011 questa manifestazione per duri e puri dell'indipendenza commerciale ha fatto registrare il sold out a quasi tutte le proiezioni degli 83 film presentati. Redford li ha definiti parassiti ma poi ha detto che in fondo non fanno male a nessuno e che i due festival possono coesistere.
Quelli dello Slamdance sono i guerriglieri, quelli che abbattono il regime per costruire un mondo migliore. Ora però entra in scena il teppista: Brian Flemming, indovinate un po', un giovane regista. Nel 1996 anche il film di Brian è stato scartato dal Sundance. Vedendolo abbacchiato l'amico e collaboratore Keythe Farley gli propone scherzosamente di reintitolare il film "Il film vincitore del Sundance Festival", titolo/definizione da leggere sui cartelloni dei cinema. A Brian si illuminano gli occhi e dopo qualche giorno sono entrambi al municipio di Park City per chiedere il permesso per lo svolgimento dello Slumdance Film Festival (slum=baracca). L'amministrazione nega l'autorizzazione, non possono usare la parola festival e si decide così di chiamarlo Slumdance Experience. L'esperienza, in realtà quasi una truffa per dare un po' di visibilità al loro film, costa 1700 dollari. Quasi tutto il denaro è per l'affitto di otto giorni di un vecchio magazzino della fabbrica di biscotti Mrs. Fields.
Vengono proiettati sette film e diversi cortometraggi e il vincitore della rassegna viene premiato con la consegna del Ratto d'oro. Il tutto si svolge naturalmente in concomitanza del Sundance e dello Slamdance. Nella loro follia riescono a coinvolgere anche Tim Robbins che si fa vedere ad una proiezione addentando un sigarone fumante. Alla fine Brian butta giù addirittura una piccola guida in 12 punti: How to Start Your Own Film Festival.
Qui finisce la nostra storia come l'avevamo cominciata. Con due simpatici delinquenti che circondati da centinaia di fucili carichi di NO prefersicono saltare fuori e giocarsi il tutto per tutto pistole alla mano. Keythe e Brian, i veri Butch Cassidy e Sundance Kid.

1 commento:

  1. Ciao, senti mi interessa molto questo argomento, per una ricerca tesi, saresti così gentile da contattarmi in provato? ti lascio il mio indirizzo email : lamannasimona@gmail.com
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