A Journey Through Time and Space

Howard Moon ha i baffi e gli occhi piccoli. Adora il jazz d'annata e in particolare lo scat (avete presente? Quelli che fanno be bop con la bocca). È educato, timido, fondamentalmente insicuro, uno che si prende molto sul serio ma alla fine passa inosservato. Ha un senso di superiorità mal riposto che lo spinge a cacciarsi sempre in situazioni imbarazzanti. Cerca di trovare il suo posto nel mondo dedicandosi alla scrittura, alla poesia, al Djing, al commercio, alle esplorazioni. Ha una inclinazione perversa per le giacche di velluto, per le toppe ai gomiti, per i Weather Report.
Vince Noir ha i capelli di Rod Stewart e gli occhi azzurri. È un mod, ma più per lo stile che per la musica. Veste con tutine di lustrini che farebbero sembrare Ziggy Stardust un sobrio impiegato del ministero della guerra. È strafottente, effeminato, idolatrato dalle ragazze. Qualsiasi cosa faccia, e fa tutto con stile assoluto, non riesce a non avere successo. Adora Mick Jagger, Gary Numan e la musica elettronica. Soprattutto adora non prendere sul serio Howard Moon.
Poi c'è Naboo lo sciamano, enigmatico, piccolo e dotato di mantello, turbante e poteri magici. Il massimo segno di disprezzo nei confronti di Howard e Vince consiste nel ruotare su se stesso come un pupazzetto e dar loro la schiena. Possiede una riserva di libri di magia bianca nera e beige e svariate pozioni. Il suo migliore amico e animale familiare è Bollo. Bollo è un gorilla che parla, ha gli occhi azzurri e scrive a Peter Jackson.
Quando Vince e Howard lavoravano come inservienti allo Zooniverse, il loro capo era Bob Fossil. Un tizio che la pancia che veste con un completo pantaloni e camicia carta da zucchero, danza come un ossesso, è assolutamente gay e stronzo all'inverosimile. Di animali non ne sa nulla, nemmeno i nomi, e odia i visitatori e i bambini.
Se mettete assieme tutti questi ingredienti, avrete la serie più scoppiata degli ultimi decenni, The Mighty Boosh. Una successione di gag surreali, avventure psichedeliche, battute assurde, musica e creature incredibili.
Una puntata dei Mighty Boosh potrebbe includere un incontro di boxe contro il Killeroo, il canguro assassino; oppure un remake del Tranquillo weekend di paura con tanto di vecchio montanaro perverso; una gita al Lago Nero, nel cui fondo vive Old Gregg, una creatura mostruosa con la capigliatura di alghe che adora dipingere aquerelli, l'Irish Cream e rapire uomini aitanti di cui si innamora. Potrebbe apparire The Hitcher, una sorta di supercattivo cockney col cilindro e una gigantesca mentina sull'occhio, uscito dai quartieri della Londra dei tempi di Jack lo Squartatore. Oppure Milky Joe, pupazzetto con una noce di cocco al posto della testa e seguace dell' esistenzialismo francese.
Una volta Vince e Howard hanno persino sventato la fine del mondo, sconfiggendo la temibile vecchietta satanica un attimo prima del Nanageddon. E come dimenticare la lotta con il Black Frost, durante la ricerca del gioiello di Kukundu, in un perfetto omaggio ai grandi esploratori vittoriani e ai film della Hammer?

Ma cos'è The Mighty Boosh? È il parto delle menti molto molto malate e molto molto alterate di Julian Barratt e Noel Fielding, che in Inghilterra hanno dato vita a una serie di superculto (tre stagioni) a tournee trionfali, a una serie radiofonica. Anche a un libro, The Mighty Book of Boosh, di cui sono fiero possessore. La serie, senza troppo curarsi della continuity, salta da uno zoo a un appartamento di Dalston a un negozio (Nabootique) di Camden. Le storie viaggiano su piani di realtà molto diversi, come se i Monty Python avessero abbandonato ogni minima velleità logica per immergersi in visioni a base di musicisti psichedelici degli anni sessanta (con capelli afro completi di porticina da cui escono oggetti magici, lo so che è strano, ma è così), un cattivo fatto di nastri di di videocassette, una luna ritardata, un gruppo di lupi mod, una loggia di sciamani, Brian Ferry, il jazzista cieco Lester Corncrake, un uomo con la faccia di formaggio di nome Tommy Noodle, che canta una canzoncina che dice "Cheese is a kind of meat, a tiny little beef". Il tutto con dosi abbondanti di effetti speciali e soprattutto un sacco di musica (scritta da Barratt): electro-pop anni ottanta, techno, ballate cockney, beat anni sessanta, jazz, elettronica sperimentale, punk, heavy metal, nu rave, glam rock, fusion, hip hop. E poi c'è il Crimp, canzoncine a cappella cantate all'unisono, un ibrido tra rap, scat e filastrocche per bambini strani.
Tutto molto inglese, ovviamente, come i limerick di Edward Lear, le vecchiette che giocano al Bingo e Marc Bolan.

Welcome to a Journey through time and space to the world of the Mighty Boosh!

Nessun commento:

Posta un commento