Colonne sonore immaginarie

Quello dei Wave machine è onestissimo pop da fighetti. Quello con le tastierine per le melodie e tanti claps nel ritmo così si può cantare in coro e battere le mani tutti insieme. Quello che una volta avrei asfaltato a suon di decibel mettendo su Daft Punk is playing at my house. Lo scorrere del tempo oltre a incanutirmi pelo dopo pelo, tipo Saruman, mi fa diventare più buono. Consiglio l'ascolto del loro album If Youre Really There come colonna sonora di una giornata al mare: tracce per divertirsi facendo i tuffi o giocando a calcio al tramonto col Supertele (You Say The Stupidest Things, Carry Me Back To My Home), altre da ascoltare mentre ci si abbrustolisce russando(Punk Spirit, The Greatest Escape We Ever Made), c'è persino il pezzo da utilizzare nel momento in cui, facendo finta di leggere Le Scienze, si guardano le ragazze che camminano al rallentatore sul bagnasciuga (Keep The Lights On). Disco ascoltabilissimo. Se non si dispone per l'ascolto di questo disco di mare, spiaggia e bikini ripieni, si può tranquillamente servirlo per le orecchie durante una fresca serata con contorno di amici, bagigi e innaffiato da abbondanti spritz.

Wave machines - Keep the lights on


David Holmes è un dj nordirlandese impostosi nei locali di NY nella seconda metà degli anni '90. I suoi pezzi finiscono nelle colonne sonore di film hollywoodiani che sbancano. Per dire un titoletto: Ocean 11. Il disco Let's Get Killed del '97 lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Un album di ritmi molto ricercati, mai banali, con echi di hip hop e drum&bass. Per la verità nelle melodie si sente sempre una certa leccata glamour ma non è eccessiva, più che altro sembra finta e ci vedo molti richiami ad un'atmosfera anni '70 e ai compositori dimenticati di certi filmacci italiani, vedi Umiliani. Su wikipedia leggo che il disco è inteso da Holmes come “colonna sonora di un film immaginario”, sicuramente le voci prese dalla strada che contraddistinguono ogni brano aumentano la sensazione di ascoltare dialoghi e musica cinematografici. Holmes remixa in Radio 7 il tema di James Bond ma non è a quel genere di film che rimandano le sonorità di Holmes. Un pezzo come Rodney Yates lo vedo bene come sottofondo di una scena ero-soft con le donnine da night club e il classico boss criminale camorromafioso, a fare il palo, in piedi vicino ad una porta dotata di tendina di perline, la tipica guardia del corpo Salvatore Baccaro che intanto tiene d'occhio la situazione, non evitando qualche occhiata lasciva alle cosce delle signorine. L'evoluzione diretta di questo timbro musicale è appunto quella specie di chill out glamour orecchiabile, vedi Gritty Shaker, che ha caratterizzato la commedia americana degli anni 2000, sofisticata e furba, dominata dalla ditta Clooney & Pitt. Da ascoltare rigorosamente bevendo un Martini. No vermut no party.

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