Joker non è un delinquente qualunque e non è un geniale ladro gentiluomo. Non è neanche l'ironico capo di qualche associazione di supercriminali. In The Dark Knight di Cristopher Nolan Joker è un filosofo. Un maitre a penser cattivo che pone al centro del suo disegno ideologico la destabilizzazione, attraverso la violenza, dell'attuale sistema di valori condiviso. Sistema che egli considera ipocrita e corrotto nella sua anima profonda. Come dargli torto. Eppure il nichilismo di Joker è sbagliato. Il male non può che peggiorare la situazione. Batman dimostra che con il sacrificio del proprio onore e addirittura dei suoi affetti nel mondo può essere scatenato il bene. Fossimo fighi, potremmo chiamarlo anche auto-nichilismo altruista, consapevole annullamento dell'io per la salvezza dell'altro. Ma anche no. E poi questa è roba da supereroi.Le Scienze pubblica due articoli interessanti sui numeri di luglio e agosto. Il primo riassume i risultati uno studio condotto da un gruppo di ricerca italiano sulle conseguenze causate dall’interazione tra individui sulla diversità dei linguaggi. Secondo questo studio mano a mano che individui e gruppi si confrontano, cercando di comunicare fatti e scambiarsi conoscenze i rispettivi linguaggi, tendono necessariamente a conformarsi, con relativa omologazione e semplificazione dei termini necessari a descrivere la realtà. Tutto condivisibile. Questi ricercatori però farebbero bene a leggersi qualche numero di Blow Up. Un articolo di Zingales sull'ultimo remix di Aphex Twin può contenere un numero di neologismi equivalente ai lemmi di wikipedia. Zingalescamente parlando: "un affresco spacey con rotolante basso techy, ipno-marimba e una parata di tastiere e archi da bagno cosmico". ?boh?
I Midnight Juggernauts, molto comprensibilmente, decidono di non cagare l'Italia. Riesco a farmene una ragione solo quando scopro che mi vedrò i Polysics a Padova il 13/9. Il giorno dopo ho una mezza maratona (21 km). Dovrò incominciare a doparmi.
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