Ammetto di essere mentalmente pigro. Dover chiedere agli occhi un'attività ulteriore, rispetto a quella solita di tranquilli ricettori di stimoli luminosi, mi affatica. Perchè devono fare un lavoro che dovrebbe essere delle orecchie? Queste sventolanti escrescenze con i loro pendagli carnosi non fanno altro che starsene lì immobili, sentono quello che c'è da sentire e non si preoccupano dell'idioma. E se ti becchi Johnny Depp che, con voce piacevolmente impostata, ti canta la fedeltà dei suoi adorati rasoi, nella di lui lingua madre, non puoi far altro che metterti a leggere le parole che compaiono ai suoi piedi se vuoi seguire la storia. Per la verità in Sweeney Todd non c'è molta storia da seguire. Il nostro antieroe sgozza, squarta, brucia, soprattutto ghigna e occhieggia da matto, ma non ti acchiappa mai. Non è paragonabile ad altri film burtoniani e un cincinino di delusione alla fine appare. Ciò nonostante, sarà a causa di tutto quel sangue tracheale gocciolante, mi sento di concedere a Tim le piene attenuanti. Questa volta, come mai prima, il pacchetto era il vero regalo. Eppure, ripensando a Nightmare Before Christmas (dove il Sorcino dava un senso al suo essere cantante), questa volta ho rimpianto il fatto che le canzoni non fossero state adattate.
Leggere i sottotitoli mi ha tolto una parte del piacere. D'altronde non so bene l'inglese e normalmente non riesco a seguire le liriche se non dopo un paio di ascolti. E' strano. Avrei preferito ascoltare le canzoni di Sweeny Todd in italiano ma trovo allo stesso modo molto divertente guardare in versione sottotitolata la serie inglese Black Books. Saranno gli italianissimi geni del melodramma? Preoccupatissimo faccio evaporare questi brutti pensieri ascoltando tonnellate di indie-pop-rock tra cui Spinto Band, Baustelle e Grandaddy.
Leggere i sottotitoli mi ha tolto una parte del piacere. D'altronde non so bene l'inglese e normalmente non riesco a seguire le liriche se non dopo un paio di ascolti. E' strano. Avrei preferito ascoltare le canzoni di Sweeny Todd in italiano ma trovo allo stesso modo molto divertente guardare in versione sottotitolata la serie inglese Black Books. Saranno gli italianissimi geni del melodramma? Preoccupatissimo faccio evaporare questi brutti pensieri ascoltando tonnellate di indie-pop-rock tra cui Spinto Band, Baustelle e Grandaddy.
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