Il mistero dell'isola nera. Seconda puntata

Una ricomparsa inattesa
Nel frattempo il prestigio dei bagni di Weston Super Mare crebbe negli anni, portando la piccola località a diventare una delle mete favorite dei gentiluomini in vacanza. L’elegante stazione termale ospita però, da circa un anno, una conventicola di personaggi bizzarri. Dal 1888, infatti, presso il 28 bis di Swiss Road, proprio accanto alla villa che diede dimora all’ingegner Brunel ai tempi della costruzione della ferrovia e degli esperimenti misteriosi nel laboratorio dei Fox, ha preso sede il Tempio di Iside dell’Ordine Ermetico dell’Alba Dorata. L’Alba Dorata è una specie di società segreta che, sorgendo da una diaspora in seno ai più celebri rosacrociani, sta acquistando un prestigio sempre maggiore nei salotti della nobiltà londinese e nei fumoir dei club più esclusivi di tutta l’Inghilterra. L’Ordine dell’Alba Dorata vanta come suo capo carismatico un bizzarro massone cultore delle tradizioni celtiche, un certo Samuel Mathers, che nel 1887 ha pubblicato un libro intitolato La Cabala Rivelata, che ha riscosso un notevole successo nelle cerchie degli occultisti di tutta Europa. Costui, oltre a intrattenere ottimi rapporti con la celebre medium e spiritista Madame Blavatsky, trasferitasi a Londra in quello stesso 1887, pare avere una relazione sentimentale con Madamoiselle Moina Bergson. Ebbene sì, le vostre orecchie non vi ingannano: la stessa Moina Bergson che è la sorella di un dei più noti filosofi de nostro tempo, quell’Enrico Bergson la cui influenza dalla cattedra della Sorbona si esercita su tutta la borghesia di Francia. Tutto sembra quindi far pensare che un oscuro complotto stia stendendo le sue ritorte braccia sull’Europa tutta, coinvolgendo il fior fiore della nobiltà inglese, un noto filosofo francese, l’antica sapienza della cabala ebraica e i misteriosi riti dei druidi. Ma restano alcune domande in sospeso: l’altrieri, passeggiando nei pressi della cadente Swiss Villa, ho distintamente visto uno strano negro dalla faccia tatuata discorrere con un omino dalle fattezze orribili. Incuriosito, mi avvicinai di soppiatto alla finestra, quando pestai un ramoscello secco, che si ruppe con uno schiocco. I due figuri si interruppero e sentii uno di loro – presumo il tatuato – sporgersi proprio sopra di me. Per fortuna una voce imperiosa li richiamò al loro lavoro. Ma la felicità per lo scampato pericolo andò a sommarsi a un terrore cieco, quasi immotivato, quando potei sentire distintamente i due indigeni pronunciare queste parole: “Arriviamo subito, Dottor Fox”.
By alunno Proserpio (2 - continua)

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